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Quaresima 2023: tre segni, tre verbi, tre impegni

2023-02-22 11:19

Don Giuseppe Amato

Lettere,

Quaresima 2023: tre segni, tre verbi, tre impegni

All’inizio della Quaresima rivolgo a ciascuno l’invito a fare tesoro di questo tempo che la Chiesa definisce “forte”. Forte come i segni che l'accompagnano ...

 

Carissimi,

all’inizio della Quaresima rivolgo a ciascuno l’invito a fare tesoro di questo tempo che la Chiesa definisce “forte”. Forte come i segni che la caratterizzano.

 

Il DESERTO luogo della tentazione e dell’incontro con Dio, percorso di purificazione che ci vede ancora una volta impegnati nella lotta tra il bene e il male, nella scelta tra la via della vita e i sentieri di morte che il peccato può farci percorrere, fino a quell’abissale distanza con Dio che brucia il cuore, che brucia ogni desiderio e dissolve ogni speranza di salvezza.

 

Se tante volte in questo deserto sperimentiamo il silenzio, l’abbandono, la sfiducia, lo scoraggiamento, la solitudine, l’umana fragilità … RICORDATI: “Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi … Il tuo vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te. Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e temendolo” (Dt 8, 1- 6).

 

IMPEGNO: Sia questa Quaresima per ognuno tempo per una memoria grata a Dio. Ringraziamo Dio per i doni della sua benevolenza, per la sua fedeltà e impariamo a dire grazie anche ai nostri fratelli, senza dare per scontata la loro presenza nella nostra vita.

 

LA CENERE che custodisce la storia di quei rami bruciati, palme innalzate in aria rami d’ulivo osannanti al Signore che viene, simbolo di gioia e di pace. La cenere frutto del fuoco che consuma, ma che nello stesso tempo è capace di tenere vivo nel suo cuore una fiamma pronta ad essere ri-alimentata. Cenere per ricordarci che siamo stati purificati: “Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne” (Ez 33, 25-26).

 

Mentre il nostro capo viene cosparso di cenere ricordiamoci che siamo chiamati a CUSTODIRE ogni sua parola perché: “Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata” (Is 55, 10 – 11).

 

IMPEGNO: Sia questa Quaresima per ciascuno tempo per ascoltare nel silenzio delle nostre case e nel raccoglimento delle nostre vite la Parola di Dio.

 

L’ACQUA che cade nel catino la sera dell’amore, accompagnata da un lembo di stoffa cinto ai fianchi segno del servizio, versata in ginocchio a contatto con la nuda terra, richiamo all’umiltà, detergente per i piedi consumati nelle strade polverose del mondo, piedi stanchi che hanno impresso orme non solo nelle strade, ma anche nelle vite dei salvati, dei liberati, dei consolati, dei guariti.

 

              Il ristoro di questo gesto di amore e di carità non ci induca all’inerzia, non ci faccia dimenticare che dopo una breve sosta al pozzo dell’acqua viva dobbiamo ritornare a CAMMINARE. Le strade delle nostre città, i sentieri dei nostri campi a volte disseminati di zizzania e di sterpaglie pronte a soffocare ogni parola di speranza devono essere battuti dal cristiano che forte del dono dello Spirito sa spingersi oltre i confini degli edifici sacri: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe, e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 2non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt 10 16, 20).

 

IMPEGNO: Sia questa Quaresima per ciascuno tempo per mettersi in cammino e fare visita ad una persona da consolare, ad un’ammalata da curare, a qualcuno da ascoltare, a un fratello da perdonare o a cui chiedere perdono, sia tempo per vivere sinceramente la carità

 

Sono molti altri i segni e i verbi che avrei potuto consegnarvi per questa Quaresima, ho scelto i tre più comuni, ma anche i più disattesi. Sono quelli scelti da Don Tonino Bello nella sua meditazione: Dalla testa ai piedi: “Carissimi, cenere in testa e acqua sui piedi. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala. Pentimento e servizio. Sono le due grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all'acqua, più che alle parole. Non c'è credente che non venga sedotto dal fascino di queste due prediche. Le altre, quelle fatte dai pulpiti, forse si dimenticano subito. Queste, invece, no: perché espresse con i simboli, che parlano un "linguaggio a lunga conservazione".

 

A questi segni ho voluto legare tre verbi che ritorneranno spesso nella liturgia della Parola che ci accompagnerà nei prossimi giorni e a questi tre verbi un impegno concreto che spero ci aiuti ad andare oltre l’ipocrisia di quei fioretti consumati dal tempo e ripetuti ogni anno senza portare frutti spirituali alla nostra vita cristiana.

 

              Carissimi, Gesù ci ricorda che certi demoni possono essere scacciati solo con la preghiera, intensifichiamola durante le nostre giornate, ritagliamoci del tempo per ascoltare la voce di questo Dio che continua a parlare all’uomo, a me, a te, a ciascuno di noi, perché possiamo essere liberati dal male di  vivere una vita piatta, senza speranza, senza quell’anelito verso l’Alto che trascina con sé ogni cosa, ogni desiderio, ogni passione, ogni relazione, il creato, e rende tutto bello, armonioso, trasfigurato dalla luce senza tramonto che solo il Risorto può donarci.

 

 

Buona Quaresima a tutti.

 

 

Il Parroco

Don Giuseppe Amato

 
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